Bob

Sono sceso a febbraio sulla pista di St. Moritz toccando la velocitá di 138 km/h!! E' fantastico sentire il fischio dell'aria e la pressione sulle curve
Patrick Baumgartner

Sono sceso a febbraio sulla pista di St. Moritz toccando la velocitá di 138 km/h!! E' fantastico sentire il fischio dell'aria e la pressione sulle curve
Patrick Baumgartner

Descrizione

Il bob è uno sport adrenalinico che sfrutta la forza di gravità.   
Non è previsto un motore: l’accelerazione è data dalla spinta propulsiva iniziale degli atleti. La spinta deve essere tanto forte da acquisire il maggior vantaggio possibile.       
Vince la squadra che svolge il percorso nel minor tempo. 

parola chiave

Formula 1 del ghiaccio

“Il bob è il massimo esempio di velocità, tecnologia e capacità di guida che si combinano insieme sul ghiaccio.”
Ferriani I.

Cosa sviluppa?

Capacità motorie

  •  Forza: La parte iniziale della gara, prevede che gli atleti spingano il bob. Quest’ultimo, oltre ad essere molto pesante ed esercitante una certa resistenza, deve essere spinto con la massima forza per raggiungere la maggior velocità possibile; 
  • Velocità: “La forza serve per muovere, ma non è nulla senza la velocità! Questo perché l’atleta deve raggiungere il punto di velocità massima della fase di spinta nel minor tempo e spazio possibili.” Ferriani I. 
  • Capacità di controllo del movimento: Non bisogna solo spingere il bob ma anche saltarci dentro in modo coordinato, sia rispetto al proprio corpo sia rispetto ai compagni. Senza perdere velocità; 
  • Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti: Devi saper correre spingendo il bob, saltarci dentro e guidare (se sei pilota); 
  • Capacità di orientamento spazio-temporale: “Ci sono dei tratti del percorso dove il bob si trova sulla parete verticale: si trasla dal piano orizzontale a quello verticale. L’atleta deve quindi essere in grado di sapere esattamente dove si trova e passare proprio nei punti della traiettoria ideale. È questione di pochissimi centimetri che permettono di sfruttare al meglio la forza di gravità e la forza centrifuga.” Ferriani I.


altre abilità
(Mentali, Valoriali, etc...)

  • Concentrazione: È fondamentale per ottenere una buona prestazione. “La mente del pilota, ad esempio, deve essere focalizzata su due fattori: inizialmente sulla spinta del bob per imprimere la massima accelerazione possibile, poi sugli aspetti fondamentali della guida.” Ferriani I. 
  • Memoria spaziale: “L’atleta ad alti livelli deve conoscere tutte le piste del Mondo e tutte le rispettive curve, perché ognuna di queste è diversa dalle altre: deve ricordarne le caratteristiche e il modo in cui affrontarle.” Ferriani I. 
  • Precisione: In questo sport devi essere preciso. Non c’è margine di errore perché diversamente perdi velocità. Soprattutto quando si vince per pochi centesimi di secondo; 
  • Collaborazione: “Intesa come spirito di squadra. Significa saper lavorare bene non solo con i tuoi compagni di squadra ma anche con altre figure (es. tecnico, fisioterapista, allenatore ecc.).” Ferriani I. 
  • Determinazione intesa in senso assoluto: “Devi essere determinato a fare bene. Non puoi permetterti di provare e vedere come va…perché una volta partito non ti puoi fermare! È un po’ quello che accade nei tuffi: una volta che hai saltato non puoi più tornare indietro.” Ferriani I. 
  • Assunzione di responsabilità: “L’atleta vincente è quello che ha spirito di iniziativa e non aspetta che gli altri gli dicano cosa fare; che chiede di fare di più all’allenatore e si assume la responsabilità delle sue scelte e dei suoi errori.” Ferriani I. 



Se faccio Bob cosa imparo?

A livello amatoriale

  • Gesti tecnici che sviluppano la forza                
  • Corsa ai fini della velocità                                   
  • Sollevamento pesi     


a livello agonistico

  • Pianificare l’allenamento e le gare                   
  • Utilizzare forza, velocità e coordinazione con strategia 


Curiosità

  • Chi sta dietro che fa’? In questo sport possono gareggiare 2 o 4 atleti che si posizionano uno dietro l’altro all’interno del bob. L’aprifila è il pilota, mentre i compagni dietro servono a direzionare l’inclinazione del bob per sfruttare al massimo la gravità e perdere il minor tempo possibile; 
  • Il tempo è determinante: “Visto che non c’è un’accelerazione data da un motore, bensì dalla spinta iniziale degli atleti, la velocità acquisita si perde man mano che si procede nel percorso. L’obiettivo del pilota (e della squadra) è, infatti, quello di sfruttare i punti di pressione e accelerazione e guidare il meno possibile, solo dove necessario: se si guida molto è come se si frenasse. Quindi, di fatto, è uno sport dove vince chi perde minor velocità durante la discesa.” Ferriani I. 
  • Quando iniziare questo sport: Si può pensare di praticare questo sport dai 15 anni in poi. Per due ragioni: la prima è dovuta al fatto che a quell’età si organizzano i giochi della gioventù olimpici, la seconda è dovuta all’utilizzo di un attrezzo (il bob) molto pesante, per il quale ci vuole una certa prestanza fisica e tecnica. La maggior parte degli atleti olimpici prima di fare bob hanno praticato ed eccelso in altri sport (atletica, lancio del peso, salto con l’asta…); 
  • La pianificazione è un valore assoluto: “Non esiste sport senza pianificazione: tutti i risultati che si raggiungono sono dovuti a un attento lavoro di analisi, definizione degli obiettivi e impegno.” Ferriani I. 



La psicologa dello sport di Orangogo ringrazia per la collaborazione Ivo Ferriani, Membro del CIO ed ex Allenatore e Direttore Tecnico

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